Per esaminare e misurare il funzionamento cognitivo e le sue caratteristiche individuali, il neuropsicologo utilizza un processo diagnostico di valutazione che comprende colloquio, batterie di test, calcolo dei punteggi nelle prestazioni e confronto con le medie dei punteggi di ampi gruppi di popolazione.
Attraverso un quadro della situazione e il profilo neuropsicologico, che evidenzia gli eventuali processi alterati e quelli integri, si facilita la comprensione di alcuni comportamenti altrimenti inspiegabili e fonte di disagio. Partendo da qui, si generano le pratiche per una gestione più consapevole di procedure e attività quotidiane e per la cura della relazione.
Sulla base del profilo neuropsicologico è possibile programmare l’applicazione di interventi riabilitativi personalizzati, finalizzati al recupero e alla compensazione della funzione alterata.
Talvolta si ricevono diagnosi mediche, di cui non sono chiare le conseguenze sui cambiamenti di vita e gli adattamenti che la persona e la famiglia potrebbero dover accogliere. Questa consapevolezza può affacciarsi successivamente e si rende utile la consulenza neuropsicologica per l’accettazione, il sostegno, l’orientamento e la pianificazione, in base anche ai servizi offerti dal territorio.