L’alterazione del funzionamento cognitivo può essere determinata da:
- una lesione cerebrale dovuta per esempio a trauma cranio-encefalico, incidente cerebro-vascolare (ictus), tumori benigni o maligni, emorragia, interventi neurochirurgici, anossia;
- alterazioni del funzionamento cerebrale, come conseguenza di epilessia, effetto di sostanze tossiche, alterazioni metaboliche (disfunzione o insufficienza d’organo, carenze alimentari, cause endocrine);
- malattie degenerative come per esempio la demenza, quali l’ Alzheimer e le altre forme.
Le cause del danno possono essere diverse, ma anche la sede e l’interessamento cerebrale, e di conseguenza molto diverse possono essere le capacità cognitive coinvolte.
Non solo, molto diversi possono essere i fattori soggettivi che determinano il tipo di disabilità cognitiva (e/o comportamentale) e le possibilità di compensazione.
Per questo ogni caso è diverso dall’altro e richiede una valutazione specifica attraverso la visita neuropsicologica.
L’ictus o incidente cerebrovascolare è causato dall’interruzione del flusso di sangue al cervello, per un blocco (un grumo o un coagulo di sangue) o un’emorragia. Si parla di trombosi cerebrale, ictus embolico, ictus ischemico o rottura di un vaso sanguigno.
Anossia è la mancanza di ossigeno alle cellule cerebrali, che in questa condizione muoiono nel giro di 4-6 minuti.
Le sostanze tossiche che possono provocare alterazioni nel funzionamento cerebrale sono, per esempio, i trattamenti farmacologici come benzodiazepine ed anticolinergici, o intossicazione da CO, bismuto, mercurio, piombo, alluminio e alcool.
I trattamenti chemioterapici possono avere degli effetti sulle capacità cognitive e così anche la radioterapia.
Le alterazioni metaboliche possono essere causate da disordini elettrolitici, da disfunzione o insufficienza cardiaca, respiratoria, renale, surrenale ed epatica (encefalopatia epatica). Possono avere cause endocrine (per es.: disfunzione della tiroide) o essere determinate dalla carenza di vitamine quali la B12, B1, PP e folati, conseguente a malnutrizione (per es.: nell’alcolismo).