La demenza di Alzheimer raramente ha un esordio precoce (45-65 anni). La malattia si presenta con disturbi cognitivi progressivi a carico di differenti funzioni in un diverso ordine temporale.
Dal punto di vista neuropsicologico l’Alzheimer è caratterizzato da una iniziale compromissione della memoria “dei fatti personali” relativa agli avvenimenti recenti, dell’orientamento e delle capacità visuo-spaziali, svolte per mezzo della percezione e dell’attenzione spaziale. Sono coinvolte anche le abilità di realizzazione del movimento volontario ed il linguaggio.
La persona inizialmente riesce a compensare i disturbi e li nasconde trovando scuse verosimili per le sue dimenticanze. Ha difficoltà a trovare le parole e la consapevolezza di tali disturbi può determinare reazioni di tipo ansioso o depressivo.
Successivamente comincia a commettere errori potenzialmente pericolosi nella gestione quotidiana (per es.: perdersi, dimenticare le pentole sul fuoco), motivo per cui il suo accesso a molte attività viene limitato.
Di conseguenza si verifica una perdita di capacità che, se non esercitate, portano all’indebolimento della funzionalità cognitiva. Questo, accompagnato all’estensione della compromissione ad altre funzioni cognitive, fa sì che il ritmo di aggravamento diventi più rapido.
La compromissione delle diverse funzioni può comparire e progredire con ampie variazioni individuali.